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Risposta relativa all'interpellanza presentata dal Gruppo Consiliare del Partito Politico “Libera” depositata in data 15 settembre 2022 per chiarimenti circa le Delibere di Congresso di Stato n. 31 del 2 maggio 2022 “Adozione relazione Direzione AASLP manutenzione manto stradale e sottoservizi” e n.29 del 25 luglio 2022 “Progetto STRADE SICURE” (depositata in data 15 settembre 2022) (id 17177962).

Prima di procedere nel dare risposta alle singole domande contenute nell’Interpellanza in oggetto, per meglio fare comprendere alla cittadinanza e quindi non solo al Partito di Libera ma a tutti coloro che vorranno o intenderanno approfondire la materia, credo sia utile fare una doverosa premessa, spiegando le motivazioni che hanno indotto il Congresso di Stato ad adottare le delibere n.35 del 16 Febbraio 2022 “Relazione Direzione AASLP manutenzione manto stradale e sottoservizi” (volutamente non citata da Libera), n.31 del 2 Maggio 2022 “Adozione relazione Direzione AASLP manutenzione manto stradale e sottoservizi” e n.29 del 25 luglio 2022 “Progetto STRADE SICURE”.

La partecipazione del sottoscritto durante i Consigli di Amministrazione dell’AASLP, contrariamente a quanto volutamente fatto apparire da “LIBERA”, non era finalizzata a calare le decisioni dall’alto, ma per informarsi sulle modalità organizzative e richiedere il rispetto delle normative e procedure ambientali più volte sollevate ed, allo stesso tempo, osservare l’evolversi di situazioni che hanno portato ad insediare all’interno del territorio sammarinese, una grande impresa (Società ECODEMOLIZIONI spa), attraverso l’acquisto dell’intero pacchetto societario della Società CAS srl, impresa che opera nel settore di escavazioni, manutenzione e costruzione delle pavimentazioni stradali.

L’Università di San Marino all’interno del territorio della Repubblica di San Marino rappresenta una alta Istituzione che il sottoscritto, contrariamente a quanto voglia fare apparire Libera, ha sempre rispettato, rispetta, ne va fiero e continuerà ad onorare. Con il Magnifico Rettore, Prof. Corrado Petrocelli ci sono sempre stati buoni rapporti e rispetto reciproco. Quello che passa in secondo piano, in realtà, è l’oggetto specifico dell’Interpellanza ovvero, la ricerca o sperimentazione portata avanti all’interno del territorio della Repubblica di San Marino dall’Ing. Andrea Grilli in collaborazione con la precedente Direzione dell’AASLP sulla manutenzione delle pavimentazioni stradali. l’Ing. Andrea Grilli è professore universitario associato della nostra Università di San Marino, è cittadino italiano e si presume conosca molto bene la normativa ambientale e tecnica italiana.

La Repubblica Italiana ha delle regole precise sul recupero dei rifiuti provenienti dalle demolizioni ed in particolare dalle demolizioni di pavimentazioni stradali in asfalto (fresato di asfalto), vedi il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche nonchè il Decreto Ministeriale 28 marzo 2018 n.69 etc. comunemente chiamato “End of Waste”. Tali normative prevedono che i rifiuti per essere riutilizzati come materiali nella lavorazione e produzione di conglomerato bituminoso devono cessare la loro qualifica di “rifiuto” e diventare “materie prime seconde” (MPS) solo mediante una o più operazioni di recupero in impianti debitamente autorizzati e possono essere reimpiegati solo a seguito dell’ottenimento della certificazione dei prodotti ovvero solo attraverso specifica selezione del materiale/ lavorazione/ trasformazione da effettuarsi all’interno di un impianto autorizzato e con specifici macchinari autorizzati a tali operazioni. L’assenza di tale procedimento e della relativa certificazione del materiale da recuperare (fresato di asfalto) obbliga lo stesso a mantenere la qualifica di “rifiuto”. Detti materiali con la qualifica di “RIFIUTO” dal momento in cui sono prodotti, vengono movimentati sul territorio, sia italiano sia sammarinese, con specifici “formulari” per tracciarne la provenienza e la destinazione finale di tale rifiuto nonché il tipo di rifiuto e il tipo di trattamento da applicare nel luogo di destinazione. Senza tale processo di trasformazione/recupero non è possibile utilizzare il “rifiuto” prodotto e quindi recuperarlo all’interno di calcestruzzi o altri materiali come l’asfalto.

Nel territorio di San Marino non è stato legiferato in materia di riciclaggio dell'asfalto e sull’intera filiera di processo, a differenza dell’Italia in cui è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 139 del 18 giugno 2018) il Decreto 28 marzo 2018, n.69, contenente il regolamento che stabilisce i criteri specifici in presenza dei quali il conglomerato bituminoso cessa di essere qualificato come rifiuto (ai sensi del Decreto Legislativo 152/2006 – Codice Ambientale). Il fresato d’asfalto, in prima battuta, deve essere qualificato come rifiuto speciale ai sensi dell’art. 184, del Decreto Legislativo 152/2006, del quale è produttore il soggetto che materialmente effettua l’attività di scarifica del manto stradale (nel nostro caso specifico è l’AASLP oppure la ditta appaltatrice). Il Decreto 69/2018 detta le norme per la cessazione della qualifica di rifiuto del granulato di conglomerato bituminoso, prevedendo i criteri specifici da rispettare affinché determinate tipologie di conglomerato bituminoso di recupero, derivanti dalla fresatura e dalla frantumazione delle pavimentazioni stradali, cessino di essere qualificate come rifiuto. Il rispetto dei criteri è attestato dal produttore tramite una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà: la dichiarazione di conformità redatta al termine del processo produttivo di ciascun lotto. Il produttore deve conservare presso l’impianto di produzione, o presso la propria sede legale: la suddetta dichiarazione di conformità, anche in formato elettronico, mettendola a disposizione delle autorità di controllo che la richiedono; un campione di granulato di conglomerato bituminoso prelevato, al termine del processo produttivo di ciascun lotto, per almeno 5 anni. In aggiunta le caratteristiche prestazionali per la trasformazione del fresato di asfalto in “granulato di conglomerato bituminoso” sono stabilite dalle normative tecniche UNI EN ed a seguito delle verifiche con esito positivo, il gestore dell’impianto di trattamento deve redigere la Dichiarazione di Conformità in atto notorio.

All’interno del territorio della Repubblica di San Marino non sono in vigore le normative Italiane, poiché ovviamente, siamo un altro Stato, tuttavia in assenza di esse si prendono come riferimento le stesse norme tecniche italiane qualora ritenute regole della buona tecnica, inoltre si evidenzia che nel nostro ordinamento è vigente il Codice Ambientale (Decreto Delegato n.44/2012 e successive modificazioni) che disciplina, in analogia all’Italia, la gestione dei rifiuti con disposizioni praticamente assimilabili in quanto discendono entrambe dal Regolamento europeo 1013/2006 che istituisce le procedure e i regimi di controllo per le spedizioni di rifiuti. Nello specifico, sul recupero dei singoli rifiuti, il nostro Codice Ambientale stabilisce che un “rifiuto” cessa di essere tale (ai sensi dell‘articolo 12, comma 1, lettera a) del Decreto Delegato n.44/2012 e successive modificazioni), quando sia sottoposto a un‘operazione di “recupero”, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi dei criteri specifici di cui al comma 1 dell’art.17 (del medesimo Decreto Delegato), demandando alla CTA la definizione delle caratteristiche dei materiali ottenuti da operazioni di recupero dei rifiuti utilizzati per ottenere materie, sostanze e prodotti secondari. E’ bene specificare che per quanto concerne la materia degli asfalti o del recupero del fresato di asfalto (classificato alla produzione come rifiuto edile speciale) all’interno delle nuove pavimentazioni stradali la CTA non ha definito i criteri che includono valori limite per le sostanze inquinanti che tengono conto di tutti i possibili effetti negativi sull‘ambiente e sulla salute.

Le operazioni di selezione del materiale/ lavorazione/ trasformazione effettuate dall’AASLP all’interno del deposito sito in località Pennarossa, se da una parte vengono svolte all’interno di un deposito autorizzato (vedi delibera del Collegio Tecnico n.105 del 11/12/2018 per il deposito e trattamento di miscele bituminose e terra e rocce da scavo), dall’altra parte, vengono eseguite senza specifiche procedure autorizzate e codificate che consentono di ottenere un prodotto certificato. Il frantoio esistente non è funzionante poiché vetusto e sostituito con mezzi meccanici di ditte private appositamente chiamate per effettuare solo operazioni di selezione e sminuzzatura del rifiuto di fresato di asfalto. In aggiunta non vi è controllo del materiale in entrata/ uscita poiché manca una pesa che possa quantificare il rifiuto in ingresso ed il materiale risultante dalle operazioni di recupero/ trattamento. L’assenza di tale procedimento corretto eseguito con macchinari autorizzati e della relativa certificazione del materiale da recuperare (fresato di asfalto) nel rispetto nelle normative obbliga lo stesso a mantenere la qualifica di “rifiuto”.

Quest’ultimo aspetto, ovvero che la Repubblica di San Marino, non è dotata al proprio interno di apposite norme che regolamentino o disciplinino il recupero del rifiuto di fresato di asfalto all’interno delle nuove pavimentazioni stradali, ha creato appetito alle imprese italiane che, come già detto, ha portato una grande impresa del territorio italiano ad investire all’interno del territorio sammarinese rilevando il 100% delle quote della Società CAS srl e successivamente a presentare Istanza (in data 28 Marzo 2022 per conto dell’Avv. Enrico Carattoni), all’On.le Congresso di Stato, di modifica/integrazione dell’oggetto sociale, ai sensi del Decreto Delegato 13 dicembre 2007 n.116 e s.m.i. ed in un secondo momento a presentare (da parte della stessa società proprietaria della Società CAS srl, congiuntamente ad un’altra grande impresa italiana del settore Superbeton spa e Gruppo Grigolin spa) istanza per la costituzione di una START-UP denominata “ALI.NI-BI” per la certificazione di Impresa ad alto contenuto Tecnologico (autorizzata dalla San Marino Innovation della Repubblica di San Marino spa in data 6 Maggio 2022) per insediare all’interno del territorio sammarinese un impianto per la produzione di bitumi innovativi ovvero per la lavorazione del fresato di asfalto e di altri materiali da recuperare all’interno della nuova produzione di asfalto da utilizzare per la manutenzione delle pavimentazioni stradali.

Da un esame e da riflessioni effettuate nella Commissione per la Tutela Ambientale sull’istanza presentata dai promotori della costituenda Start-up denominata “ALI.NI-BI” vengono riportati numeri, volumi e un’ipotesi di budget economico dell’impianto che si intende realizzare all’interno della Repubblica di San Marino. In particolare nel documento viene citato: “considerato che un impianto discontinuo mediamente lavora circa 8 ore al giorno e considerata una produzione nominale di 180 t / ora si deduce una produzione giornaliera di circa 1.450 t / giorno di conglomerato bituminoso con un prezzo medio di circa 40,00 €. / t”. Da una valutazione analitica dei numeri indicati si evince come un impianto di tale portata avrebbe prodotto un considerevole aumento del volume di traffico veicolare lungo le arterie principali del territorio e di conseguenza un notevole aumento delle emissioni in aria, inquinamento acustico, congestione della percorribilità delle strade, ecc. . in quanto, una produzione di 180 t/ora di conglomerato bituminoso si traduce in n.6 camion della portata di 30 t ciascuno all’ora oppure, n.9 camion della portata di 20 t ciascuno all’ora e n.48 camion della portata di 30 t ciascuno al giorno (moltiplicato per 8 ore), oppure, n.72 camion della portata di 20 t ciascuno al giorno. In aggiunta a questi, vanno sommati i camion che entreranno / usciranno dal territorio della Repubblica di San Marino per la consegna delle materie prime seconde necessarie, oppure di “rifiuto”, (vedi istanza di modifica / integrazione dell’oggetto sociale della Società CAS srl interamente partecipata dalla Società Ecodemolizioni spa) necessari per la produzione del conglomerato bituminoso (numero ad oggi non ben definito) poiché all’interno dei confini del territorio non vi sono quantità e volumi di materiale “fresato di asfalto” che possano rifornire un impianto di tali dimensioni e come quindi, tale impianto richiede, per forza di cose, l’importazione di materie prime seconde o di “rifiuto”, e l’esportazione del prodotto finito in conglomerato bituminoso.

Valutato inoltre che lo schema progettuale dell’impianto che si intendeva insediare all’interno del nostro territorio (prima nell’area ex Fontevivo a Galavotto poi nell’area dell’ex ICAS a Cà Melone - Borgo Maggiore) consiste nell’installazione di un macchinario di grandi dimensioni in termini di altezza (30 mt.) e ingombro massimo dello stesso; considerato inoltre che dal predetto documento non vi erano evidenze circa le emissioni che tale impianto avrebbe prodotto, nè come veniva alimentato (probabilmente con l’impianto di Pirolisi richiesto tra le modifiche dell’oggetto sociale della Ditta C.A.S. s.r.l. partecipata unicamente dalla Società di diritto Italiano “Eco Demolizioni s.r.l.” a far data dal 29/07/2021); considerato altresì, che le normative italiane in materia ambientale in vigore (D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152 e s.m.i. Decreto Ministeriale 28 Marzo 2018 n.69 chiamata “End of Weste”) prevedono, come già ampiamente detto, che i rifiuti per essere riutilizzati come materiali nella lavorazione e produzione di conglomerato bituminoso devono cessare la loro qualifica di “rifiuto” e diventare “materie prime seconde” (MPS) solo mediante una o più operazioni di recupero in impianti debitamente autorizzati e possono essere reimpiegati solo a seguito dell’ottenimento della certificazione dei prodotti ovvero solo attraverso specifica selezione del materiale/ lavorazione/ trasformazione da effettuarsi all’interno di un impianto autorizzato e con specifici macchinari autorizzati a tali operazioni pertanto, l’assenza di tale procedimento e della relativa certificazione del materiale da recuperare (fresato di asfalto) obbliga lo stesso a mantenere la qualifica di “rifiuto”; tali aspetti risultano essere di primaria importanza in quanto, l’impianto cosi ideato e progettato, non essendovi una produzionesufficiente di rifiuti all’interno del territorio di San Marino, avrebbe obbligatoriamente richiesto l’importazione o di “materie prime seconde” già certificate CE in altro impianto (ma poco conveniente e non vantaggioso economicamente) o dell’importazione di “rifiuti” da fuori territorio per poi essere trasformati in “materie prime seconde” (MPS) all’interno del predetto impianto ai fini del loro riutilizzo (importazione vantaggiosa economicamente, ma vietata per legge). Premesso infine che sono favorevole al recupero del fresato d’asfalto ed alla sua trasformazione da rifiuto a vera e propria risorsa, ma nel rispetto delle leggi e regolamenti, così come sono favorevole allo sviluppo di Imprese all’interno del territorio, purché le stesse operino all’interno di un preciso quadro normativo nel rispetto delle Leggi Ambientali vigenti in materia e, che quindi, garantiscano la salvaguardia dell’ambiente, evitando nuove emissioni in atmosfera, inquinamento acustico o quant’altro vada in contrasto con le “politiche ambientali” del territorio afferenti alla Segreteria di cui sono titolare.

Pertanto, al fine di giungere ad una prima risposta dei quesiti dell’interpellanza, per comprendere il contesto in cui avrebbero operato le imprese italiane qualora si fossero insediate nel territorio sammarinese, è stato necessario in primis capire come le Aziende Pubbliche (AASLP e AASS) operano nel medesimo contesto di settore. Partendo da questa considerazione, è stato necessario richiedere (vedi delibera di Congresso di Stato n.35 del 16 Febbraio 2022) al Direttore dell’AASLP una relazione per meglio comprendere, come la stessa Azienda, opera ed ha operato nel settore del recupero dei materiali (fresato di asfalto), sulle attività svolte con i contratti sottoscritti fra AASLP e Università degli Studi della Repubblica di San Marino, sul laboratorio di ricerca istituito dall’Università e sulla gestione dei lavori di manutenzione, in particolare:

− sulle soluzioni tecniche adottate per tenere manutenuto il manto stradale e sulle tecniche adottate per la sistemazione/manutenzione dei sottoservizi;

− sulle modalità di impiego del materiale di risulta conseguente a lavori di manutenzione del manto bituminoso del manto stradale e dei sottoservizi, sul loro recupero/trasformazione e sull’impiego degli stessi;

− sulla gestione dell’impianto di frantumazione sito nell’area ex Pennarossa; nonché di avanzare proposta di modifica del procedimento attualmente in corso che porti ad una diminuzione dei costi e contestualmente ad una gestione più efficace delle operazioni di manutenzione dei sottoservizi e di recupero/lavorazione dei materiali.

Dalla relazione effettuata dal Direttore dell’AASLP, adottata con delibera del Congresso di Stato n.31 del 2 Maggio 2022, essendo emerse dalla stessa relazione alcune criticità, il Congresso di Stato con la medesima delibera, ha ritenuto di intervenire per eliminare le criticità riscontrate.

Risolte parte di tali criticità ed allo stesso tempo, dopo aver assunto informazioni specifiche dai principali partner italiani quali: i Dirigenti del Settore viabilità del Comune di Rimini, i tecnici esperti della Società Autostrade per l’Italia spa, i responsabili di ANAS nazionali e regionali e per ultimo i massimi esperti tecnici del settore nonché professori dell’Università Politecnico di Milano, il Congresso di Stato ha ritenuto procedere con l’adozione di una ulteriore delibera del Congresso di Stato (stranamente o volutamente non citata tra quelle indicate nell’interpellanza di Repubblica Futura) n.33 del 6 Luglio 2022 avente ad oggetto “Diniego nulla osta modifica / integrazione dell’oggetto sociale della Società Centro Autotrasporti Sammarinese srl (CAS srl) e valutazioni sulla startup denominata “ALI.Ni-BI”. Nella sostanza, il Congresso di Stato, con la predetta delibera, ha espresso un diniego alla modifica e integrazione dell’oggetto sociale della Società CAS srl (interamente partecipata da ECODEMOLIZIONI spa) in quanto dalle valutazioni effettuate in Commissione Tutela Ambientale, sono emerse diverse criticità tra le quali, la più importante, è stata la richiesta di importare ed esportare rifiuti (di tutti i generi compreso il fresato di asfalto) quando per Legge, (mi riferisco al Decreto Delegato 20 Maggio 2021 N.91), è stato recentemente re-introdotto il “divieto di importazione dei rifiuti”. Reintrodotto perché nel nostro ordinamento era già vigente tale divieto di importazione dei rifiuti (Decreto Delegato 31 gennaio 2017 n.16, Articolo 11, comma 5bis), divieto che è stato eliminato dal precedente Governo Adesso.sm con le modifiche apportate al Codice Ambientale attraverso la Legge 7 agosto 2017 n. 94, Articolo 58, comma 1, lettera h). Infatti oggi, l’articolo 5 del D.D.91/2021 recita: all’articolo 11 del D.D. 27 Aprile 2012 N.44 e successive modifiche è aggiunto il seguente comma 5 bis ovvero "Resta inteso il divieto di importare rifiuti nel territorio della Repubblica di San Marino”. Inoltre per le ragioni contenute nella predetta delibera n.33 del 6 Luglio 2022, il Congresso di Stato ha espresso orientamento negativo alla costituzione di una società da parte dei soci promotori della Start-Up denominata “Ali.Ni-Bi.” e come, qualora dovesse essere ugualmente costituita, la stessa società non riceverà il nullaosta previsto ai sensi del Decreto Delegato 22 giugno 2018 n. 68 in quanto in contrasto con gli obiettivi e le finalità di carattere ambientale contenute nel programma di governo della XXX legislatura. Infine, è stato dato mandato al Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente, come già indicato dalla Commissione Tecnica per l’Ambiente con propria delibera n.223 del 27 giugno 2022, di predisporre un Progetto di Legge e di sottoporlo per l’iter di approvazione al Consiglio Grande e Generale al fine di dotare il territorio di San Marino di apposite norme tecniche inerenti i rifiuti da terre e rocce da scavo e da fresato da asfalto, al fine del loro recupero e riutilizzo conformemente alle normative vigenti nel territorio italiano.

Dal mandato ricevuto dalla Commissione Tutela Ambientale (CTA) e dallo stesso Congresso di Stato, nasce il “PROGETTO STRADE SICURE” di cui alla delibera del Congresso di Stato n. 29 del 25 luglio 2022. Tale delibera riassume il “PROGETTO STRADE SICURE” in 3 FASI:

FASE 1: ambito di carattere “FORMATIVO”. Tale ambito ha riguardato e riguarderà la partecipazione di dirigenti e funzionari pubblici dell’Amministrazione sammarinese con competenze nel campo della viabilità e delle strategie e tecniche di manutenzione della pavimentazione stradale a corsi formativi finalizzati ad accrescere le competenze relative alle caratteristiche prestazionali delle pavimentazioni stradali con particolare riferimento alle esigenze legate alle loro caratteristiche superficiali, anche alla luce della necessità di coniugare la sostenibilità ambientale delle infrastrutture con le nuove forme di mobilità (leggera, elettrica, autonoma). I dirigenti ed alcuni funzionari dell’AASLP e dell’AASS hanno partecipato alla 9a edizione dell’evento “Surf 2022 – 9° simposio sulle caratteristiche della pavimentazione stradale” che ha avuto luogo a Milano dal 12 al 14 settembre u.s. . L’evento, di portata mondiale, con una spiccata connotazione tecnica ed elevata spendibilità, era mirato ad unire insieme le maggiori personalità scientifiche, del mondo dell’impresa e manageriale, nonché i decisori politici, invitandoli a ragionare sulle nuove richieste prestazionali delle pavimentazioni stradali e aeroportuali. Mentre per i tecnici, direttori lavori e caposquadra dell’AASLP, dal 23 al 25 Novembre p.v. è prevista la partecipazione ai corsi formativi dell’associazione Strade Italiane e Bitumi, brevemente “Siteb”, (vedi Delibera del Congresso di Stato n.27 del 7 Novembre 2022) realtà specializzata nel promuovere l’innovazione delle tecniche di produzione e di impiego dei leganti bituminosi e dei materiali asfaltici nonché l’acquisizione di competenze tecniche da parte degli operatori di settore che consentano un miglioramento dei processi produttivi e applicativi nonché per conoscere i criteri ambientali. Tale Fase risulta molto importante per la formazione dei dipendenti AASLP. L’ambito formativo proseguirà anche grazie alla prossima adesione al PIARC (Associazione Mondiale della Strada), infatti l’On.le Congresso di Stato con Delibera n.33 del 24 Ottobre 2022 ha dato mandato al sottoscritto Segretario di Stato di trasmettere al Segretario Generale PIARC Patrick Mallèjacq formale richiesta di adesione. PIARC è la più antica associazione Internazionale che si occupa di ingegneria stradale, di politica stradale e di gestione delle reti stradali ed ha lo scopo di favorire il progresso in campo stradale in tutti i suoi aspetti, con l’obbiettivo di promuovere lo sviluppo delle reti stradali, e di studiare i problemi della sicurezza stradale e rappresentare il punto focale di interscambio delle tecnologie stradali nel mondo. Questo obiettivo viene perseguito mediante il confronto e la diffusione dei risultati conseguiti dalle ricerche effettuate dai vari Paesi. L’adesione consentirà di condividere le procedure e partecipare ai comitati tecnici, essendo un forum internazionale di informazioni per lo studio e l’approfondimento di tutti i problemi relativi alla strada, al trasporto stradale e alla sicurezza, nonché di incrementare le competenze del personale tecnico dell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici, proseguendo nel percorso di formazione (Fase 1 del Progetto Strade Sicure).

FASE 2: ambito di carattere “NORMATIVO”. Come già detto, è stata rilevata la necessità di aggiornare l’ordinamento legislativo sammarinese attraverso l’introduzione di disposizioni normative specifiche in ordine alla lavorazione di materiali provenienti dal riuso dell’asfalto, con particolare riferimento alla necessità di una regolamentazione recante criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione dell’asfalto come “materia prima seconda” e non come “rifiuti” e dalla redazione di capitolati speciali contenenti le caratteristiche dei materiali e le tecniche da impiegare per il rifacimento e la manutenzione della pavimentazione stradale. Per tale fase è stato incaricato il Prof. Maurizio Crispino (professore e professionista di chiara fama nazionale ed internazionale) ed altri tecnici da lui suggeriti facenti capo all’Università Politecnico di Milano. Infatti il Congresso di Stato con delibera n.1 del 30 Settembre 2022 ha attivato la FASE 2 del progetto “STRADE SICURE” – conferimento incarico professionale in favore dell’Università Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e Laboratorio Sperimentale Stradale finalizzato all’elaborazione di un quadro normativo complessivo inerente agli elementi costitutivi delle strade, in materia di progettazione, manutenzione delle pavimentazioni stradali, monitoraggio delle strade e di tutti gli aspetti, da quelli ambientali a quelli tecnico – prestazionali degli asfalti nonché la redazione di capitolati speciali contenenti le caratteristiche dei materiali e le tecniche da impiegare per il rifacimento e la manutenzione della pavimentazione stradale. Il predetto incarico professionale è stato firmato il giorno venerdì 18 novembre u.s. a Milano, presso l’Università Politecnico (POLIMI).

FASE 3: ambito di carattere “ESECUTIVO”. Attraverso la manutenzione e ripristino della sovrastruttura stradale con i materiali e le modalità che saranno individuate nell’ambito della suddetta collaborazione, tra la Repubblica di San Marino e l’Università Politecnico di Milano, sarà possibile sicuramente migliorare le reti stradali adottando e applicando tecnologie innovative promosse in un quadro di riferimento normativo chiaro e preciso e le imprese del settore potranno operare all’interno di parametri prestabiliti senza la necessità di interpretazioni o altro. La FASE 3 infine ha individuato alcuni interventi definiti prioritari di messa in sicurezza della nostra rete viaria interna tra cui: la realizzazione della rotonda sperimentale in corrispondenza dell’intersezione stradale di Via 28 luglio, Via dei Boschetti e Via Cà dei Lunghi, Borgo Maggiore (in corso di realizzazione ed oggi contestata da coloro che hanno realizzato, curato ed approvato il progetto e da coloro che la definiscono opera milionaria, il riferimento è al Partito di “LIBERA”); la realizzazione della rotonda sperimentale in corrispondenza dell’intersezione stradale di Via 25 Marzo e Strada Ottava Gualdaria, Domagnano (il cui progetto è in itinere ed i lavori avranno luogo non appena terminata la rotatoria in località Tavolucci e la messa in sicurezza di un tratto della superstrada ovvero dal Confine di Stato fino al Ritrovo dei lavoratori di Dogana (intervento già ultimato). In definitiva, il progetto strade sicure con tre semplici passaggi (formativo, normativo ed esecutivo) intende migliorare lo stato di realizzazione, manutenzione e conservazione delle nostre strade in quanto, non sono in dubbio i riconoscimenti ottenuti dell’Università di San Marino in ambito nazionale o internazionale piuttosto le carenze gestionali e formative dei precedenti dirigenti dell’AASLP.

Le politiche ambientali - soprattutto in questo periodo in cui tutti gli Stati riuniti a Sharm El-Sheik alla COP27 hanno parlato di interventi ed azioni a tutela dell’ambiente - devono essere orientate al rispetto delle regole ed ad azioni concrete per ridurre l’inquinamento, ed il progetto denominato “STRADE SICURE” certamente porterà dei vantaggi e miglioramenti grazie all’utilizzo di nuovi materiali e mezzi altamente tecnologici ed all’impiego di materiali di recupero nella pavimentazioni stradali nel rispetto dell’ambiente ed in linea con le normative italiane di riferimento senza pertanto creare squilibri o distorsioni che porterebbero solo ad una tensione dei rapporti tra la Repubblica di San Marino e le regioni limitrofi.

Per ragioni di tempo, sono stati riportati solo i macrotemi toccati ma per coloro che nel dettaglio intendono approfondire la materia, si allega tutta la documentazione richiesta con l’interpellanza presentata da Repubblica Futura ed altra ulteriore documentazione per meglio far comprendere tutti i passaggi sopra descritti.

In conclusione mi sia consentito esprimere un pensiero personale dopo l’ennesimo articolo, da parte del Partito “LIBERA”, contro l’operato della Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente di cui sono titolare ed in particolare “sulla consulenza esosa di 150.000,00 euro affidata un professionista esterno per sviluppare una norma inutile sull’uso del fresato…”. AI rappresentanti di “Libera” dico che, per una volta mettano in atto una buona politica e quindi, anziché criticare a priori solo a fini di strumentalizzare tutto ciò che viene svolto dal sottoscritto, prendano le informazioni dovute ed eventualmente propongano qualcosa di migliore rispetto a ciò che stanno contestando. Detto questo credo, come ampiamente descritto e dimostrato sopra, che i soldi in questo caso siano spesi bene perché affidati nelle mani di una grande Università, nel caso specifico l’Università Politecnico di Milano, dove al suo interno opera un grandissimo professionista, il Prof. Maurizio Crispino, a cui va tutta la mia stima personale per tutto il lavoro che sta facendo e che farà in collaborazione con il suo team per il territorio della Repubblica di San Marino.

Risposta alle domande:

1. copia della “Relazione Direzione AASLP manutenzione manto stradale e sottoservizi di cui alla Delibera del CdS n.35 del 16 febbraio 2022” prot. n.2664 del 29 aprile 2022 posta agli atti della seduta del Congresso di Stato del 2 maggio 2022 e adottata dal CdS con delibera citata in premessa;

Si allega alla presente copia della “Relazione Direzione AASLP manutenzione manto stradale e sottoservizi di cui alla Delibera del Congresso di Stato n.35 del 16 febbraio 2022 - prot. n.2664 del 29 aprile 2022 dell’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici posta agli atti della seduta del Congresso di Stato del 2 maggio 2022.

2. copia del “Progetto STRADE SICURE” di cui alla delibera del Congresso di Stato n.29 del 25 luglio 2022;

La risposta è all’interno della premessa generale.

3. copia delle corpose missive inviate dall’Università alla Segreteria di Stato per il Territorio, citate dal Rettore nel comunicato pubblico richiamato in premessa;

Si allega copia delle missive inviate dall’Università alla Segreteria di Stato per il Territorio richieste.

4. informazioni in merito ai costi già sostenuti per collaborazioni o trasferte e in previsione di dover sostenere per l’attuazione del “Progetto STRADE SICURE”;

Con delibera di Congresso di Stato n. 74 del 22 agosto 2022 la spesa di €.2.759,00 (duemilasettecentocinquantanove/00) relativa alla partecipazione all’evento “Surf 2022 – 9° simposio sulle caratteristiche della pavimentazione stradale” è stata imputata sul cap. 140 “Spese varie ed amministrazioni generali” del bilancio AASLP ed ha visto impegnati n.4 persone.

In conclusione, ed in maniera del tutto inusuale, vorrei rivolgere io stesso delle domande nei confronti di coloro che si ergono fini conoscitori della materia ambientale in oggetto per ottenere le risposte alle domande che ancora oggi non hanno ottenuto una risposta:

1) chi è il membro del cda dell’AASLP nominato congiuntamente dai partiti di opposizione?

2) il membro del cda dell’AASLP nominato dai partiti di opposizione ha dichiarato eventuali incompatibilità in sede di nomina? I partiti di opposizione hanno chiesto al membro nominato se vi fossero delle incompatibilità nel ricoprire tale ruolo al momento della nomina?

3) il Collegio Sindacale ha svolto il proprio ruolo verificando eventuali incompatibilità sui membri del cda dell’AASLP?

4) Sulla base di quali leggi, decreti, regolamenti, linee guida o altro la precedente Direzione ed il precedente Direttore del Settore Viabilità e Bonifiche dell’AASLP autorizzavano o eseguivano operazioni di lavorazione del fresato di asfalto all’interno del deposito di Pennarossa (unico deposito autorizzato) o all’interno del deposito di Galazzano o di quello sito in località Baldasserona? Quale tipo di lavorazione veniva effettuata e quale autorizzazione possedeva?

5) chi sono i proprietari effettivi della Società ECO DEMOLIZIONI spa oggi proprietaria del 100% delle quote societarie della Ditta CAS srl?

6) considerato che in territorio i principali esperti in materia di recupero del fresato di asfalto nelle manutenzioni delle pavimentazioni stradali erano / sono in AASLP, qualora fosse partita ad operare la nuova start-up ALI.NI-BI, chi sarebbero stati i tecnici assunti al suo interno?

7) la società Eco Demolizioni spa in Italia è coinvolta in procedimenti giudiziari in materia di gestione dei rifiuti?

Sarei molto grato ai partiti di opposizione, in particolare LIBERA, se mi aiutasse a trovare le risposte alle domande sopra riportate. Nei momenti difficili occorre fare squadra piuttosto che gettare fango nei confronti di coloro che quotidianamente lavorano e sono impegnati nel reperire le risposte per migliorare il nostro amato Paese.

Distinti saluti.

Il Segretario di Stato

Stefano Canti

 

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